dott. FABIANO COLLETTINI
Riflessione intorno al Cristo di Lecco in riferimento ad altri due disegni per testa del Cristo di Leonardo da Vinci
Roma 29.10.2024
= = =
Dr. FABIANO COLLETTINI
Reflection around the Christ of Lecco in reference to two other drawings for the head of Christ by Leonardo da Vinci
Rome 29.10.2024
I tre disegni ( tre stadi) qui postati rappresentano , come è facile osservare, il volto immaginario del Cristo. Sono stati eseguiti,
con tecnica diversa,
dalla stessa mano : la geniale mano di Leonardo da Vinci .
(Tra il 1495 - 1510 c.)
L'argomento che mi preme trattare non riguarda le differenze tecniche o stilistiche ma i " moti dell'anima" che emergono dalle figure qui ritratte , attraverso le quali Leonardo traccia i momenti salienti dell'animo e dell'esistenza del figlio di Dio.
Il disegno in basso a destra rappresenta il volto del Cristo come appare nell'Ultima Cena, probabilmente si tratta di uno studio preparatorio ; il Cristo appare "rassegnato" , il suo pensiero sembra rivolto al prossimo tradimento di Giuda e alla violenta passione che segnerà aspramente il suo corpo, un Cristo quindi rassegnato al suo tragico e ineluttabile destino.
Nel disegno in alto a destra osserviamo il secondo atto, Leonardo rappresenta il crudo momento della passione di Cristo , la corona di spine cinge la testa mentre una mano , quasi un artiglio, afferra brutalmente la capigliatura . Cristo è umano, sofferente, deriso, umiliato, impotente contro la malvagità umana, è ancora un uomo anche se figlio di Dio.
Nel terzo disegno ( Cristo di Lecco) Leonardo rappresenta l'ultimo atto, Cristo non è più ferito dalla corona di spine ma appare con l'aureola simbolo di beatitudine, si mostra forte, fiero, imperturbabile, non è più terreno ma " divino" , non mostra più né rassegnazione né sofferenza, è un Cristo pieno di beatitudine e di Gloria celeste, siamo al suo apice, è il Salvatore del mondo .
= = =
The three drawings (three stages) posted here represent, as is easy to observe, the imaginary face of Christ. They were carried out,
with a different technique,
by the same hand: the brilliant hand of Leonardo da Vinci.
(Between 1495 - c. 1510)
The topic I want to discuss does not concern technical or stylistic differences but the "motions of the soul" that emerge from the figures portrayed here, through which Leonardo traces the salient moments of the soul and existence of the son of God.
The drawing at the bottom right represents the face of Christ as it appears in the Last Supper, it is probably a preparatory study; Christ appears "resigned", his thoughts seem to be turned to Judas' next betrayal and the violent passion that will harshly mark his body, a Christ therefore resigned to his tragic and inescapable destiny.
In the drawing at the top right we observe the second act, Leonardo represents the raw moment of Christ's passion, the crown of thorns encircles the head while a hand, almost a claw, brutally grabs the hair. Christ is human, suffering, mocked, humiliated, powerless against human wickedness, he is still a man even if he is the son of God.
In the third drawing (Christ of Lecco) Leonardo represents the last act, Christ is no longer wounded by the crown of thorns but appears with the halo symbol of bliss, he appears strong, proud, imperturbable, he is no longer earthly but "divine" , no longer shows resignation or suffering, he is a Christ full of bliss and celestial Glory, we are at his peak, he is the Savior of the world.